Primo chakra
Descrizione lezione
Inizia ad ascoltarlo ad occhi chiusi seduto su di una sedia o divano.
Lascia che i suoni entrino nel tuo corpo, puoi iniziare a muovere le mani, le braccia, il collo e la testa fino a che senti il bisogno di alzarti e muovere il corpo. Non ti chiedo di ballare ma di “fisicalizzare” i suoni lasciando muovere libero il tuo corpo.
Mūlādhāra: da mūlā-radice e dhāra-supporto o sorgente, esso è alla base di ogni funzione vitale, è sede per la Kuṇḍalinī (letteralmente l’arrotolata, dal termine Kuṇḍal-riccio): l’energia cosmica rappresa nel corpo umano. È governato dalle forze telluriche, dall’elemento terra (Pṛthivī), dalla sillaba Laṁ, a lui compete lo sblocco del nodo degli istinti primari (Brahmā Granthi), le ghiandole di riferimento sono le surrenali; 194,18 Hertz è la frequenza bioenergetica di riferimento, esso scambia info con l’addome. Il primo brano è ricco di tricks per la mente compulsiva (mente scimmia), alterna infatti momenti di grande apertura con momenti di forte introspezione. Le basi della voce sono state fatte per prime, solo successivamente sono state integrate con le percussioni e le energie telluriche del ritmo (frequenza 8 Hz della Terra), in modo da canalizzare le energie del suolo con la calma del canto non costretto dai tempi delle percussioni. Il pezzo va ascoltato diretti verso Ovest di primo pomeriggio, magari in una bella giornata di Sole ed in piedi, la sua musica va sentita con il corpo e volendo può anche essere “ballato”. L’intento del brano, sotto la parvenza di una cantilena tribale, è quello di attivare il plesso di base oltre l’inerzia dell’indolenza.
Questa lezione fa parte del corso La Musica dei Chakra.