Maschile e femminile nello yoga: Shiva e Shakti
In ognuno di noi convivono, indipendentemente dal nostro sesso, due energie: una maschile che corrisponde alla forza, alla vitalità, alla razionalità e una femminile che è legata all’energia lunare, passiva, intuitiva.
Nello Yoga questi due aspetti corrispondono a diversi canali energetici, ma anche alle rappresentazioni di Shiva e Shakti.
Secondo la tradizione nel nostro corpo convivono due canali energetici, Ida e Pingala, che possiamo immaginare come due flussi che si alternano avvolgendosi intorno a Sushumna: l’energia principale che corre lungo il canale cerebrospinale.
- Ida è la nadi che ha origine dalla sinistra del chakra della radice, si avvolge attorno a Sushumna e sfocia nella narice sinistra. Qui troviamo la forza della luna, fresca, notturna e intuitiva. Ida è attiva durante il sonno e i momenti di relax.
- Pingala, invece, nasce dal lato destro di Muladhara chakra, la radice, e termina in corrispondenza della narice destra. È associata alla potenza del sole, del giorno, di tutte le attività razionali. Quando si attiva di notte, il sonno può diventare inquieto, mentre se è presente durante il giorno ci permette di essere svegli e performanti.
Queste due energie si alternano nell’arco della giornata e della nostra vita, ma è possibile riequilibrarle grazie alla pratica dello Yoga e al Pranayama: perfetto in questo caso Nadi Shodana.
Ma anche il termine stesso Hatha Yoga ha in sé queste due polarità: Ha significa infatti sole, mentre Tha, luna e, infatti, lo scopo di questa disciplina è anche quello di mantenere in equilibrio il corpo e la mente.
“la dualità è la nota di fondo della nostra vita”1
Inoltre, per la tradizione tantrica il dualismo maschile/femminile è molto importante: Shiva e Shakti sono le divinità che le incarnano. Shiva rappresenta il principio maschile universale ed è riconosciuto come il Guru supremo, colui che ha ideato il concetto di Dharma ed ha profetizzato all’uomo lo scopo ultimo della vita: la beatitudine spirituale. Shiva, inoltre, come componente della Trimurti è riconosciuto come il distruttore. Ciò, al contrario di quello che la morale occidentale comune può portarci a pensare, non corrisponde ad una caratteristica negativa, tutt’altro. Shiva è l’eterno innovatore, trasformatore che ha sempre come ultimo fine il percorso di crescita spirituale. Inoltre, Shiva è anche il simbolo maschile e archetipico per eccellenza, l’amante perfetto del suo opposto femminile, ovvero, Shakti.
La sua controparte, Shakti, appunto, è l’energia femminile, lunare. La Shakti riunisce in sé le molteplici sfaccettature del femminile, è l’energia che dà origine alla vita e al mondo, che nutre, rigenera, l’impulso creativo e la forza in potenza. Può avere molte forme, dalla bella e dolce Parvati, alla terribile Kali.
La Donna crea l’universo, è il corpo stesso di questo universo. La Donna è il supporto dei tre mondi, è l’essenza del nostro corpo. Non esiste altra via oltre a quella che la Donna ci apre.2
Shiva e Shakti (nella forma della Dea Durga) spesso vengono raffigurati insieme: questa particolare rappresentazione sottolinea due particolari significati:
- come gli emblemi del maschile e del femminile percorrano la strada assieme, completandosi l’un l’altro. Le due energie contrapposte, si integrano perfettamente, manifestando in questo modo la loro massima potenzialità.
- il dualismo insito in ogni cosa
Questa duplicità non è da intendersi come negativa, tutt’altro! Il potere femminile ha modo di espandersi ancora di più se sostenuta da un’energia maschile forte, così come quest’ultima non è necessariamente distruttiva se accompagnata dall’intuito e dalla cura tipici della Shakti. Un concetto, oltre che nella pratica dello Yoga (delle energie complementari, dei lati del nostro corpo…), applicabile nella vita quotidiana, cercando di andare oltre ai ruoli che la società ci impone e oltre ai generi, prendendo consapevolezza e apprezzando le forze che vivono, alternandosi, dentro di noi, riconoscendone il valore e il potere.
Shakti e Shiva sono, quinidi, due energie complementari e assolutamente necessarie, due opposti che danzando insieme sostengono i principi del mondo. Interiorizzando e padroneggiando questi concetti, grazie anche alla meditazione, potremo avere il potere della creazione a nostra disposizione.
1Yoga teoria e pratica, volume 12 Maschile e Femminile, di Enrica Colombo e Peggy Eskenazi.
2Tantra II, 52.
Scritto da Giulia Martinelli
È insegnante di Vinyasa Yoga e Meditazione, laureata in comunicazione e creatività d’impresa. Sempre in cerca di nuovi progetti per esplorare il mondo e se stessa. Ama regalare sorrisi e benessere alle persone.
Ha iniziato la sua formazione come insegnante di Yoga con il maestro Igor Cerfolli (200h) e Sara Bigatti – La Scimmia Yoga (Intensivo Vinyasa 60h & Karma Yoga). Ha proseguito con Andrea Boni (master intensivo sulla Bhagavad Gita), Anna Inferrera (L’arte di Sequenziare il Vinyasa Hatha Flow Yoga, 200h), Marialaura Bonfanti (Meditazione e Yoga, 60h) e continua a studiare con insegnanti internazionali: Stephanie Snyder, Jason Crandell e Jo Tastula.