Ileo psoas il muscolo dell’anima
- 22 Luglio 2021
- Autore: Giulia Martinelli
- Categorie: Asana
Ileo psoas, chiamato anche il muscolo dell’anima è uno dei muscoli più importanti. E’ molto profondo e collega la parte superiore con quella inferiore del corpo, le nostre radici, il corpo più fisico, con la parte più sottile ed eterea, in un certo senso spirituale.
Ascoltare i segnali che ci invia questo muscolo (infiammazione, contratture, dolore) ci permette di indagare la nostra natura. Se riusciamo a sciogliere le tensioni accumulato in questa zona, molto probabilmente ci sentiremo anche meno tesi a livello mentale.
Il benessere di questa parte del corpo è intrinsecamente legata alla qualità della nostra vita quotidiana, e della nostra pratica di yoga.
L’Ileo psoas è di fondamentale importanza per una postura corretta, per la stabilità della nostra colonna vertebrale e di conseguenza per il nostro equilibrio, non solo fisico, ma anche psichico ed emotivo. Se accumuliamo tensioni in questa zona e se il muscolo si accorcia (questo è dovuto allo stare molto seduti, ma anche ad alcune attività sportive come ad esempio il ciclismo, e ancora se somatizziamo lo stress) può portare ad annullare la fisiologica curva lombare e possono comparire:
– Mal di schiena
– Perdita di forza
– Minor resistenza
Per questo è così importante prendercene cura!
Dove si trova esattamente l’ileo psoas?
L’ileo psoas, il muscolo dell’anima è, in realtà costituito da 2 fasce muscolari: il muscolo iliaco ed il muscolo psoas (che a sua volta include il piccolo psoas e il grande psoas). Vengono raggruppati sia per la loro vicinanza anatomica, che per la loro funzionalità, infatti, il loro è un lavoro di squadra.
Il muscolo iliaco ha origine nella fossa iliaca, nel labbro interno della cresta iliaca, dall’ala del sacro e dai legamenti sacroiliaci ventrali e ileolombari e si inserisce poi sul femore (piccolo trocantere), mentre lo psoas prende origine sopra i lati dei corpi di L1-L5 per poi unirsi all’iliaco a livello del piccolo trocantere.
Anatomia Yogica
L’insegnante di Yoga Tias Little nel testo “Yoga of the Subtle Body. A Guide to the Physical and Energetic Anatomy of Yoga” definisce l’ileo psoas come l’architettura che sostiene un’intera cattedrale. In una struttura così imponente come una cattedrale appunto, gli archi creano una solida base a terra affinché la costruzione possa estendersi verso l’alto e lateralmente, per sostenere tutte le navate.
Questo muscolo è adiacente al diaframma e spesso viene coinvolto attraverso le connessioni miofasciali e questo fa sì che, le fibre dello psoas maggiore si intreccino con quelle del diaframma.
Questo significa che se l’ileo psoas è contratto, lo sarà di conseguenza, anche il diaframma, così come se il muscolo dell’anima è allungato anche le fibre del diaframma saranno allungate e questo ci permetterà di respirare meglio e in modo più profondo.
Tutto ciò porta ad un’ulteriore riflessione, applicabile alle nostre pratiche di Yoga: il muscolo dell’anima si attiva anche durante Uddiyana Bandha.
Per comprendere meglio questa attivazione (che non è una semplice contrazione) facciamo riferimento alla spiegazione del maestro Iyengar: pensiamo a Urdhva Dhanurasana la posizione dell’arco, in questo inarcamento l’ileo psoas viene allungato in modo profondo e contemporaneamente abbiamo l’attivazione spontanea di Uddiyana Bandha.
Quali movimenti permette?
Questo muscolo è il più potente flessore della coscia, quindi riveste un ruolo fondamentale nella deambulazione: permette di flettere e ruotare esternamente la coscia e di flettere e inclinare lateralmente il busto. Quindi permette il mantenimento dell’equilibrio della zona del bacino, aumentando con la contrazione l’antiversione del bacino (lordosi).
È chiaro quindi come questo muscolo sia coinvolto in moltissimi movimenti quotidiani e, di conseguenza, di importanza fondamentale.
Ma non è tutto! Il muscolo dell’anima è a anche legato a diversi organi:
– Reni
– Intestino
– Nelle donne, i legamenti dell’utero
Per questo motivo la contrazione cronica dell’ileo psoas potrebbe creare problemi a livello dell’apparato uro-genitale, ma anche a livello lombare (lombalgia).
Infine, la vicinanza dell’ileo psoas al diaframma (come visto prima), lo collega a stati di ansia e stress.
Quando siamo in un periodo di forte stress, infatti, la prima cosa che tendiamo a fare (inconsapevolmente) è bloccare il respiro. Iniziamo a respirare con la parte alta del petto, e non con la pancia e questo crea un circolo vizioso: siamo in ansia, respiriamo poco e male, aumenta l’ansia dovuta ad un respiro scorretto…
La vicinanza tra diaframma e ileo psoas rende probabili le interconnessioni fra i due muscoli: ansia e stress possono contrarre, quindi, entrambi.
Come può lo stress incidere in modo così importante a livello fisico?
Ansia e stress, ormai sempre più presenti (purtroppo) nelle nostre vite, fanno sì che si rilascino nel nostro organismo grandi quantità di adrenalina, ormone che mantiene in tensione l’ileo psoas.
Questo attiva la fight or flight response, ovvero la reazione “combatti o scappa” in cui il muscolo ileo psoas è chiaramente coinvolto (ci aiuterebbe a scappare!).
Se la situazione di ansia e stress è prolungata nel tempo o, ancora peggio, diventa cronica, questo porta ad un accorciamento del muscolo e un conseguente cambiamento della postura con relativi potenziali problemi anche agli organi interni e, non ultimo, una forma di instabilità emotiva.
L’ileo psoas accumula e memorizza molte emozioni del passato, vissuto, memorie che non sono più necessarie e che possono essere lasciate andare.
Andare a lavorare su questo muscolo ci permette di sentirci più aperti verso il futuro e più leggeri. Tutti ottimi motivi per srotolare il tappetino e iniziare ad estendere questo muscolo così importante!
Scritto da Giulia Martinelli
È insegnante di Vinyasa Yoga e Meditazione, laureata in comunicazione e creatività d’impresa. Sempre in cerca di nuovi progetti per esplorare il mondo e se stessa. Ama regalare sorrisi e benessere alle persone.
Ha iniziato la sua formazione come insegnante di Yoga con il maestro Igor Cerfolli (200h) e Sara Bigatti – La Scimmia Yoga (Intensivo Vinyasa 60h & Karma Yoga). Ha proseguito con Andrea Boni (master intensivo sulla Bhagavad Gita), Anna Inferrera (L’arte di Sequenziare il Vinyasa Hatha Flow Yoga, 200h), Marialaura Bonfanti (Meditazione e Yoga, 60h) e continua a studiare con insegnanti internazionali: Stephanie Snyder, Jason Crandell e Jo Tastula.