Il Sanscrito la lingua dello yoga
- 15 Marzo 2021
- Autore: Giulia Martinelli
- Categorie: La Scimmia Yoga
Il Sanscrito è la lingua dello yoga e, precisamente, è un’antica lingua Indo-Ariana vibrazionale.
Questo significa che è la vibrazione a dare valore alla parola (pensiamo ai mantra). Le sillabe dell’alfabeto sanscrito infatti vengono definite Mantrika “piccola madre”, perché danno origine all’energia e alla vibrazione.
Il sanscrito si può quindi percepire, non solo grazie al senso dell’udito, ma attraverso tutto il corpo, grazie appunto alla vibrazione e all’energia (frequenza) che produce.
Nella nostra quotidianità siamo abituati a utilizzare le parole per descrivere, indicare, puntualizzare. Ma la lingua dello yoga fa molto di più. Non descrive solamente l’oggetto che vuole indicare, ma cerca di associare una vibrazione, cercando di raggiungere l’essenza più profonda dell’oggetto.
Se immaginare che la vibrazione sia così potente ti fa arricciare un po’ il naso, pensa ai neonati e al potere del suono della voce della madre.
Il bambino non conosce ancora il significato delle parole, ma il semplice sentire la voce della sua mamma lo porta ad uno stato di calma.
Anche se ancora non sappiamo pronunciare correttamente tutte i nomi delle pose, il semplice ascolto può, quindi, trasformare la nostra pratica.
Il sanscrito ha moltissime sfumature, essendo una lingua particolarmente evocativa, pensiamo solo ai molteplici significati della parola Yoga (e a quanto sia profondo il suo significato!).
Molti insegnanti di questa disciplina, durante le classi, pronunciano sia il nome degli Asana in sanscrito, sia nella traduzione della lingua locale (nel nostro caso, l’italiano).
Conoscere i principali termini in sanscrito può essere utile per capire i significati dietro la posa.
È bene specificare che potremo trovare lungo il nostro percorso insegnanti che utilizzano termini diversi per la stessa posa, a seconda della loro scuola di riferimento. Quella più seguita al mondo è la tradizione di Iyengar, che è quella che seguiremo qui.
Ecco l’elenco dei termini più utilizzati durante le classi di Asana.
- Adho – in giù, come in Adho Mukha Svanasana, cane a faccia in giù
- Ardha – mezza, Ardha Chandrasana, posizione della mezza luna
- Bandha – legame, energia, sigillo
- Chandra – luna, Ardha Chandrasana
- Hasta – mano, Hasta Padangustasana
- Janu – ginocchio, Janu Sirsansana, posizione della testa vicino al ginocchio
- Pada – piede
- Padma – loto, Padmasana, posizione del loto
- Parivrtta – in torsione, Parivrtta Trikonasana, posizione del triangolo in torsione
- Sirsa – testa, Sirsasana
- Supta – reclinato
- Urdhva – in sù, Urdhva Mukha Svanasana, cane a faccia in sù
- Surya – sole, Surya Namaskar, saluto al sole
Qual è la parola che ti risuona di più? Quale ti richiama? Senza entrare troppo nel mentale possiamo sederci un momento e sentire quale vibrazione risuona maggiormente nel nostro corpo.
Per me, ad esempio, il suono e la vibrazione prodotto dal termine Chandra regala un senso di benessere praticamente immediato.
Scritto da Giulia Martinelli
È insegnante di Vinyasa Yoga e Meditazione, laureata in comunicazione e creatività d’impresa. Sempre in cerca di nuovi progetti per esplorare il mondo e se stessa. Ama regalare sorrisi e benessere alle persone.
Ha iniziato la sua formazione come insegnante di Yoga con il maestro Igor Cerfolli (200h) e Sara Bigatti – La Scimmia Yoga (Intensivo Vinyasa 60h & Karma Yoga). Ha proseguito con Andrea Boni (master intensivo sulla Bhagavad Gita), Anna Inferrera (L’arte di Sequenziare il Vinyasa Hatha Flow Yoga, 200h), Marialaura Bonfanti (Meditazione e Yoga, 60h) e continua a studiare con insegnanti internazionali: Stephanie Snyder, Jason Crandell e Jo Tastula.