Emozioni incarnate e yoga
- 1 Luglio 2021
- Autore: Giulia Martinelli
- Categorie: La Scimmia Yoga Neuroscienza
Le emozioni influenzano il nostro organismo e il nostro livello di benessere, per questo diciamo che le emozioni sono incarnate nel nostro corpo.
Prova a ricordare un momento del passato in cui hai ricevuto una bella notizia. Quasi certamente oltre che felice, ti sei sentito particolarmente in forma.
Se invece proviamo a ricordare un momento in cui ci siamo sentiti molto sotto pressione, probabilmente abbiamo accusato anche mal di testa, o forse le nostre spalle erano contratte e doloranti.
Oppure ancora, quante volte prima di un esame importante o di un colloquio di lavoro abbiamo avuto lo stomaco sottosopra?
Le emozioni, quindi, hanno una forte influenza sul nostro corpo, lo proviamo ogni giorno.
Ma queste emozioni non si liberano così facilmente, tutt’altro! Spesso vengono immagazzinate nelle nostre cellule. Per questo gli antichi saggi yogi parlavano di emozioni incarnate.
Come avviene questo processo?
Quando stiamo subendo una situazione di forte stress il nostro cervello si trova a dover elaborare milioni di stimoli nello stesso momento. E per di più in tempi brevissimi!
Per riuscire a gestire tutto questo, il cervello passa lo stress in eccedenza agli organi (attraverso connessioni nervose e anche grazie agli ormoni), i quali memorizzano le emozioni all’interno della loro materia fibrosa e, per questo motivo, si scatena una reazione psicosomatica, come il mal di testa o il mal di pancia.
Gli organi, però, conservano l’emozione (anche quando non la proviamo più) e questo, sul lungo periodo, può renderci più vulnerabili ad alcune patologie.
Così come gli organi contengono le emozioni incarnate, anche i muscoli e i legamenti immagazzinano queste sensazioni.
Il nostro corpo fisico può essere modificato dalle emozioni che sperimentiamo. Candance Pert
Quindi cosa fare per liberare le emozioni intrappolate nel nostro corpo?
Secondo gli Yogi grazie alla pratica degli asana. Grazie allo yoga, infatti, muoviamo tutto il nostro corpo: rinforziamo i nostri muscoli e li allunghiamo, creiamo un vero e proprio massaggio agli organi interni. E, con la pratica costante possiamo liberarci dalle emozioni che condizionano il nostro corpo fisico.
Da qui, risale anche la spiegazione del perché, a volte, dopo una classe di yoga ci sentiamo frustrati o tristi, o magari ci capita di versare qualche lacrima durante Savasana. È il rilascio emotivo. Quindi non dobbiamo assolutamente preoccuparci.
Solitamente i punti del corpo in cui accumuliamo più tensione e di conseguenza le emozioni si bloccano sono:
- spalle e collo
- anche e bacino
- mascella
Ad ogni organo, secondo la psicosomatica, corrisponde un linguaggio simbolico, vediamone alcuni esempi:
- Schiena, quando rigida, indica una forte ostinazione, mentre la schiena curva corrisponde ai pesi che portiamo nella vita
- Cervicale e spalle corrispondono al dominio della ragione (testa) sopra le emozioni
- Cuore, riguarda la nostra personale ricerca della felicità
- Intestino, è collegato alla paura
- Pelle (l’organo più esteso del nostro corpo!), identifica il confine tra noi e gli altri
E di conseguenza, gli asana, oltre all’aspetto biomeccanico, hanno una nuance più sottile, che va oltre il corpo fisico:
- Asana in piedi, corrispondono all’azione, alla nostra volontà di agire, di proseguire il nostro percorso
- Posture di equilibrio, ci costringono a rimanere nel qui ed ora, a vivere nel presente
- Asana di estensione, sono la nostra apertura verso il mondo, e, inoltre, sono degli antidepressivi naturali
- Pose di inversione, ci aiutano a cambiare prospettiva a ribaltare gli schemi preesistenti, a superare le paure e le nostre limitazioni
- Asana di forza, aumentano l’autostima e ci regalano stabilità anche davanti alle prove più difficili da affrontare
- Posizioni di flessione in avanti, riguardano l’introspezione, ma anche il lasciar andare il passato e abbracciare il nuovo
- Torsioni, vanno a braccetto coi cambiamenti e anche con la purificazione
- Le posture meditative invece ci fanno entrare nel profondo, in piena consapevolezza e accettazione di ciò che c’è
Praticare asana quindi, dedicarci al restorative e allo yin yoga aiuta a rilasciare queste emozioni intrappolate.
Scritto da Giulia Martinelli
È insegnante di Vinyasa Yoga e Meditazione, laureata in comunicazione e creatività d’impresa. Sempre in cerca di nuovi progetti per esplorare il mondo e se stessa. Ama regalare sorrisi e benessere alle persone.
Ha iniziato la sua formazione come insegnante di Yoga con il maestro Igor Cerfolli (200h) e Sara Bigatti – La Scimmia Yoga (Intensivo Vinyasa 60h & Karma Yoga). Ha proseguito con Andrea Boni (master intensivo sulla Bhagavad Gita), Anna Inferrera (L’arte di Sequenziare il Vinyasa Hatha Flow Yoga, 200h), Marialaura Bonfanti (Meditazione e Yoga, 60h) e continua a studiare con insegnanti internazionali: Stephanie Snyder, Jason Crandell e Jo Tastula.