Chandra Namaskar il saluto alla luna
- 8 Luglio 2021
- Autore: Giulia Martinelli
- Categorie: Asana La Scimmia Yoga
Chandra Namaskar, il saluto alla luna, è una sequenza Yoga che richiama le qualità rinfrescanti (per questo è perfetta da praticare in estate, nelle giornate più calde) e femminili dell’astro celeste.
Possiamo praticare la sequenza del saluto alla luna in tutti quei momenti in cui ci sentiamo più stanchi e il nostro livello energetico è basso.
Chandra Namaskar è anche perfetto durante le fasi di luna piena e luna nuova: solitamente in questi momenti, infatti, ci sentiamo più scarichi, le energie latitano e spesso abbiamo bisogno di un momento di raccoglimento e riflessione.
Per le donne, questa particolare sequenza di Asana è perfetta da praticare durante i giorni del ciclo mestruale, specialmente se abbiamo voglia di praticare Yoga, ma allo stesso tempo sentiamo il bisogno di concederci più riposo. Inoltre, l’energia lunare (che corrisponde alla narice sinistra, la Nadi Ida), è più introspettiva ed è in grado di risvegliare la nostra creatività, quindi è fantastica da praticare quando le energie sono basse e abbiamo bisogno di nuovi stimoli, senza dedicarci ad una pratica intensa.
Nella sequenza del saluto alla luna, a differenza del Saluto al Sole, (le 2 pratiche sono diverse, ma allo stesso tempo complementari) le posizioni e i gesti che accompagnano le posizioni, sono più morbidi, fluidi, disegnano cerchi e guidano il nostro corpo ad esplorare anche la dimensione laterale, per creare più spazio ed espandere il nostro respiro.
Quando è meglio praticare il saluto alla luna?
Possiamo praticare questa sequenza al tramonto, quando il sole ormai è all’orizzonte e sta lasciando spazio alla luna e alla sua energia. Chandra Namaskar riduce lo stress e ci permette di godere di un sonno molto più rilassante con il suo effetto calmante.
Sequenze diverse
Esistono diverse versioni del saluto alla luna, molti maestri Yoga hanno ideato una propria particolare sequenza, in alcuni casi sviluppando maggiormente l’aspetto energetico e simbolico, come quello legato all’elemento acqua, sviluppato dalla maestra yoga Gabriella Cella Al-Chamali.
Qualche curiosità su Chandra e il saluto alla luna
Secondo gli antichi testi indiani, Chandra nasce dal rimescolamento del mare di latte, nel momento della creazione del mondo, ma era eccessivamente luminoso, e proprio per questo venne deciso di mandarlo nel cosmo, come un pianeta.
Per spiegare le fasi lunari ci sono diverse leggende: una dalle tinte più romantiche e una più ironica, che coinvolge anche Ganesh, il Dio dalla testa di elefante, potete leggerle entrambe qui.
La sequenza più tradizionale di Chandra Namaskar, o Namaskara, è composta da 14 pose, questo numero non è casuale, poiché nel mese lunare si hanno 14 giorni di Luna crescente, 1 giorno di Plenilunio, 14 giorni di Luna calante e 1 giorno di Luna nuova.
Dopo la pratica di Chandra Namaskar
Dopo aver concluso la sequenza di Chandra namaskar, il saluto alla luna, potete concedervi qualche momento per dedicarvi ad un pranayama calmante, come Nadi Shodana oppure a Chandra Bedha Pranayama, una respirazione rilassante e calmante, perfetta per concludere la pratica e poi magari scivolare in meditazione.
Chandra Bedha Pranayama
E’ una tecnica di respirazione molto semplice, in grado di ridurre stress e tensioni. In posizione seduta, con la schiena ben dritta (puoi rimanere anche su una sedia, coi piedi ben appoggiati a terra) assumi Vishnu Mudra con la mano destra, chiudendo indice e medio all’interno del palmo della mano e tenendo stese le altre dita. Se preferisci, in alternativa puoi appoggiare indice e medio tra lo spazio delle sopracciglia.
Porta un profondo inspiro ed un lungo espiro per preparati ad iniziare.
Con il pollice chiudiamo portando una leggera pressione la narice destra ed inspira dalla sinistra. Chiudiamo poi la narice sinistra con anulare e migliolo e rimaniamo per un istante in apnea a polmoni pieni. Lasciamo andare il pollice e apriamo la narice destra espirando. Chiudiamo quest’ultima e riprendiamo con l’inspiro dalla narice sinistra per alcuni cicli.
Possiamo rimanere seduti in meditazione, oppure sdraiarci per un lungo Savasana. In entrambi i casi possiamo visualizzare una bellissima luna sopra la nostra testa, che rilascia il suo soma, le sua qualità calmanti, rinfrescanti e dona maggior chiarezza, relax e intuito creativo.
“Quando non siete sicuri di cosa fare, tornate al vostro respiro: inspirate ed espirate pienamente consapevoli, prendete rifugio nella presenza mentale. La cosa migliore da fare nei momenti di difficoltà è tornare a sé stessi e dimorare nella consapevolezza.”
Thich Nhat Hanh
[Foto: Alberto Ligabue]
Scritto da Giulia Martinelli
È insegnante di Vinyasa Yoga e Meditazione, laureata in comunicazione e creatività d’impresa. Sempre in cerca di nuovi progetti per esplorare il mondo e se stessa. Ama regalare sorrisi e benessere alle persone.
Ha iniziato la sua formazione come insegnante di Yoga con il maestro Igor Cerfolli (200h) e Sara Bigatti – La Scimmia Yoga (Intensivo Vinyasa 60h & Karma Yoga). Ha proseguito con Andrea Boni (master intensivo sulla Bhagavad Gita), Anna Inferrera (L’arte di Sequenziare il Vinyasa Hatha Flow Yoga, 200h), Marialaura Bonfanti (Meditazione e Yoga, 60h) e continua a studiare con insegnanti internazionali: Stephanie Snyder, Jason Crandell e Jo Tastula.