Dvandva: la danza degli opposti
- 8 Ottobre 2020
- Autore: Luca Vincenzini
- Categorie: Filosofia
Un giorno di primavera un monaco anziano si recò al mercato, in compagnia di un giovane novizio, per fare compere per il monastero. Per arrivare al mercato dovettero attraversare un fiumiciattolo, ma quando vi arrivarono dei briganti si stavano lavando proprio nel punto del guado. Il vecchio non ci fece caso, mentre il giovane se ne preoccupò subito.
Novizio: (preoccupato) “cosa facciamo Maestro?”.
Maestro: (sereno) “attraversiamo figliolo”.
Quando misero piede sui ciottoli, i briganti ubriachi facendo un gran baccano si presero gioco di loro, li schernirono, li spintonarono cercando di provocarli. Il novizio si preoccupò molto, mentre il vecchio sorridendo in segno di compiacenza ed empatia si divertì molto. Quando arrivò il carro pieno di liquori che stavano aspettando, i briganti vi saltarono su e se ne andarono, così i monaci poterono riprendere il cammino in silenzio.
Prima di scendere a valle incontrarono una siepe di mirtilli ed il Maestro si fermò per assaggiarli. Ne mangiò uno con grande gusto e ne offrì un altro al novizio ancora furioso per gli oltraggi subiti.
M: (felice) “tieni assaggia !”.
N: (arrabbiato) “ma come fai Maestro ad essere così sereno dopo quello che ci è accaduto, dopo tutto quello che ci hanno detto, dopo tutti i rischi che abbiamo corso, sai vero cosa si dice sui briganti!?”.
M: (sorpreso) “no !? Cosa si dice!?”.
N: “che sono degli assassini senza scrupoli, non hai avuto paura di morire?!”.
M: (porgendo il frutto sorridente) “senti quanto è dolce”.
Life is a question of focus!
In una lettura junghiana il Maestro rappresenta l’inconscio superiore, il novizio l’Io, i briganti le pulsioni, il fiume la vita, i mirtilli i doni della vita ed il mercato la prossima reincarnazione.
Dvandva – the dance of opposites.
One spring day an elderly monk went to the market with a young novice to shop for the monastery. To get to the market they had to cross a small river, but when the brigands arrived they were washing themselves at the point of the ford. The old man paid no attention, while the young man immediately worried about it.
Novice: (worried) “what do we do Master?”.
Teacher: (calmly) “let’s cross my son”.
When they set foot on the pebbles, the drunken brigands, making a great racket, made fun of them, mocked them, pushed them trying to provoke them. The novice was very worried, while the old man, smiling in complacency and empathy, had a lot of fun. When the wagon full of liquor they were waiting for arrived, the brigands jumped on it and left, so the monks could resume their journey in silence.
Before going down to the valley they encountered a hedge of blueberries and the Master stopped to taste them. He ate one with great relish and offered another to the novice still furious at the insults he had suffered.
M: (happy) “keep taste!”.
N: (angry) “but how can you Master to be so calm after what happened to us, after all that they have told us, after all the risks we have run, do you really know what they say about brigands !?”.
M: (surprised) “no!? What do they say !?”.
N: “who are unscrupulous killers, weren’t you afraid of dying ?!”.
M: (holding out the smiling fruit) “feel how sweet it is”.
Life is a question of focus!
In a Jungian reading the Master represents the superior unconscious, the novice the ego, the brigands the drives, the river life, the blueberries the gifts of life and the market the next reincarnation.
Scritto da Luca Vincenzini
Ha visto sbocciare la sua passione per l’India nel 1990 con la lettura del libro: ”Dove stai andando?” di Svāmī Muktānanda. Ha seguito alla Sapienza di Roma i corsi di profondi conoscitori della cultura orientale, quali: Raffaele Torella e Fabio Scialpi (Sanscrito e Filosofia dell’India), Corrado Pensa (Buddhismo), Giuliano Bertuccioli (Lingua e Letteratura Cinese) e Walter Balducci (Antropologia Culturale); ha studiato alla PUG di Roma: Filosofia Medievale, Metafisica e Fenomenologia. Ivi ha terminato gli studi accademici laureandosi in Fenomenologia della Religione con il fenomenologo Giovanni Magnani, lo storico delle religioni Michael Fuss e l’esperto di buddhismo Jesus Lopez-Gay. Facendo definitivamente del dialogo interreligioso la sua passione, ha difeso una tesi di comparazione fenomenologica tra: Śaṅkarācārya, San Tommaso d’Aquino ed il maestro Zen Hisamatsu, che gli è valsa la lode accademica (cum laude). Ha collaborato con diverse associazioni, principalmente di stampo devozionale (Bhakta): induiste, buddhiste e mistiche cristiane, approfondendone i contenuti pratici e speculativi, studiando e suonando per 15 anni le percussioni indiane (Mṛdaṅga e Tablā con Arjun Bhatt, prima, ed un suo allievo italiano: Nicola Artico, dopo). Ha incontrato diversi personaggi di spicco della spiritualità contemporanea con i quali ha praticato in corsi pubblici e privati: XIV° Dalai Lama Tenzin Gyatso, Madre Teresa di Calcutta, Gurumayi Cidvilāsānanda, Thich Nhat Hanh, Amṛtānanda (Amma), Ajhan Sumedho, Mother Meera, Namkai Norbu, Babu Rao, Svāmī Mahādevānanda, Master Choa Kok Sui, Anthony Elenjimittam (ovvero Bhikṣu Iṣabodhānanda discepolo diretto del Mahātma Gandhi), Mariano Ballester (padre gesuita, profondo conoscitore di meditazione e mistica cristiana), Śrī Vivek Godbole, Ajhan Thanavaro, David Knoll ed Amadio Bianchi (Svāmī Suryānanda Sarasvatī) con il quale studia Āyurveda. Negli anni ha approfondito lo Śivaismo Kaśmīro nella quale prospettiva ha pubblicato il testo: “Tantra e Scienze Moderne. Filosofia dell’India a dialogo con neuroscienze, fisica quantistica, astrofisica, psicologia del profondo e logica metafisica”.