Con le pratiche spirituali come lo yoga e la meditazione che stanno diventando sempre più popolari, sembra che tutti parlino di mantra. Ma che cosa sono i mantra esattamente e come si possono usare?
In occidente nelle pratiche spirituali moderne la parola “mantra” è diventato un sinonimo di “intenzione”. I due termini sono in realtà molto diversi. La parola mantra può essere suddivisa in due parti: “Man”, che significa mente e “Tra”, che significa il trasporto o il veicolo. In altre parole, un mantra è uno strumento della mente, un suono potente o una vibrazione che è possibile utilizzare per entrare in un profondo stato di meditazione.
Come un seme piantato con l’intenzione di farlo fiorire in una bella pianta, un mantra può essere pensato come un seme per energizzare l’intenzione. In maniera molto simile a come si pianta il seme di un fiore, si pianta il mantra nel terreno fertile della pratica. Bisogna nutrirlo e col tempo porterà il frutto della sua intenzione.
I Mantra possono essere utilizzati da soli o come parte di una pratica di visualizzazione. In una tipica pratica di visualizzazione è come se instaurassimo una comunicazione visualizzando sotto forma di raggi di luce, colori o parole i benefici che ne derivano, così che il mantra faccia da tramite per questa comunicazione con il nostro testimone interiore.
I Mantra possono essere utilizzati anche come “protettori della mente” mentre si cammina o si lavano i piatti o anche in meditazione seduti, questo consente alla mente di focalizzarsi e rivolgere tutti i sensi verso l’interno. Spesso recito un mantra (internamente), mentre sono in viaggio, su un autobus, e trovo che questo sia utile per non farmi prendere dall’ansia per ritardi, ora mai all’ordine del giorno.
Si può ripetere un mantra anche con l’aiuto di una “mala”. L’azione fisica di contare i grani della mala aiuta a mantenere la mente concentrata. Una mala di solito ha 108 grani, questo numero ha un significato mistico nell’antica India.
La mala può essere indossata attorno al collo in modo che possa essere usata quando necessario. Alcuni mala hanno 21 grani e sono indossati intorno al polso. Ma l’uso di un mala non è essenziale. La pratica della ripetizione di un Mantra con o senza mala è chiamato Japa.
Vediamo insieme una piccola pratica:
Per utilizzare un mantra nella meditazione, lo si può cantare ad alta voce prima di meditare o internamente durante la meditazione, dopo il canto si rimane qualche minuto in silenzio così da permettere alla mente di stabilizzarsi.
Quando si pratica japa o si usa un mantra per meditare non si ha bisogno di pensare attivamente al suo significato. Pensando alla traduzione in italiano si rischia che la mente cominci a pensare ad associazioni di parole. Queste associazioni avranno un effetto sulla tua mente e portano fuori dalla meditazione.
Lascia andare tutte le preoccupazioni, non pensare se stai pronunciando il mantra correttamente, o se stai facendo bene. Non importa se la pronuncia è un pò imperfetta, è lo spirito che conta.
Se stai cantando ad alta voce lascia che a poco a poco il volume diminuisca fino a che non svanisca completamente, come se il suono fosse esterno e tu lo stessi ascoltando, e piano piano tu lo stia portando all’interno.
Per concludere una pratica di canto, siediti nel silenzio mentre ancora il mantra risuona dentro di te, lascia che la vibrante tranquillità abbia un effetto rinfrescante sulla tua mente e sulle tue emozioni.
Buona pratica
Namastè